DESCRIZIONE: In questo Corso vi aiuterò ad eseguire un Decoupage Sottovetro: potete scegliere il motivo che più vi aggrada e che più asseconda i vostri gusti, in base alle vostre abilità manuali.
Per fare il Decoupage sottovetro, è necessario lavorare completamente a rovescio rispetto al solito: anzichè partire dal fondo e poi procedere con i dettagli via via più particolareggiati, è necessario partire dai particolari in primo piano e poi procedere a ritroso per arrivare da ultimo al fondo.
Perciò bisogna partire dal ritaglio di carta ed incollarlo sotto la superficie da decorare, anzichè sopra. Ecco perché lo chiamiamo decoupage sotto-vetro.
Prima di procedere con l'incollaggio comunque è necessario pulire bene la superficie del vetro con un detersivo sgrassante ed asciugarla con un panno che non lasci pelucchi. A questo punto assemblate i ritagli dietro al piatto per rendervi conto della composizione.
Qui ho scelto un esempio di Decoupage sottovetro prendendo l'immagine della "Madonna del prato, con Santo Bambino e san Giovannino" di Raffaello Sanzio.
DESTINATARI: per tutti! Ho ideato questo Corso sia per adulti che per bambine/i o ragazze/i che intendono approfondire la propria conoscenza incuriositi dalle possibilità di questa Tecnica ed esercitarsi. Per chi vuole impiegare il suo Tempo Libero in un'attività culturale!
DOVE: a Milano, in un ambiente calmo e appagante, dove poter scambiare delle chiacchiere rilassanti, favorirà lo scambio culturale fra i vari partecipanti.
OCCORRENTE: per la realizzazione di un bellissimo piatto di decoupage sottovetro serve 1 piatto in vetro della forma desiderata, 1 colla da decoupage 80 ml, 1 carta di riso, colore acrilico oro o argento per il bordo e un pennello sintetico, 1 spugnetta o tampone spugna, vernice finale protettiva e lavabile; altre spiegazioni dettagliate per l'esecuzione del lavoro vi saranno date all'atto dell'iscrizione.
DURATA: due incontri da due ore con prenotazione.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI TELEFONARE AL n°02-70106847 oppure n°329-5954901.
venerdì 17 settembre 2010
sabato 13 marzo 2010
CORSO DECOUPAGE "PRIMAVERILE" PITTORICO SOTTOVETRO: "PIATTO CON VIOLETTE" di Cinzia Defendi.
DESCRIZIONE: nuovo Corso di CINZIA DEFENDI per la realizzazione di un bellissimo piatto floreale come l’esempio in foto (ovviamente i piatti realizzati saranno tutti diversi ed esclusivamente unici, per l’originalità di ogni singola persona).
Un pezzo unico che darà alla vostra casa un tocco di originalità.
Ottimo anche come idea regalo.
DESTINATARI: per tutti! Ho ideato questo Corso sia per i principianti, sia per i già esperti che intendono approfondire la propria conoscenza incuriositi dalle possibilità di questa Tecnica ed esercitarsi. Per chi vuole impiegare il suo Tempo Libero in un'attività culturale!
OCCORENTE: il lavoro consiste nel decorare 1 piatto in vetro, usando:
colla da decoupage, carta di riso pittorica, colori acrilici,forbici da decoupage o taglierino, 1 spugnetta o tampone spugna, vernice finale protettiva e lavabile.
Il tutto verrà assemblato con spiegazioni passo passo dall’insegnante.
Non immergere l'oggetto nell'acqua, ma lavare delicatamente a mano.
Portare un grembiule e un rotolo di carta-casa.
DURATA: un incontro da tre ore con prenotazione.
PER ISCRIVERSI E PER TUTTE LE INFORMAZIONI TELEFONARE AL n°329-5954901
DOVE: -Milano-
in uno spazio che possa permettere alle persone di "staccare la spina", liberando la propria creatività in uno dei numerosi incontri di dimostrazioni attive che organizziamo. Un work-shop dove confrontarsi crescere insieme ai nostri clienti-amici, con un reciproco scambio di conoscenze e di esperienze.
PER ISCRIVERSI E PER TUTTE LE INFORMAZIONI TELEFONARE AL n°329-5954901
REGALO DI NATALE DI CINZIA DEFENDI
ARTE E CREATIVITA' DI CINZIA DEFENDI
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LA "NERINA" !!! RITRATTO DI UNA GATTA INDIMENTICABILE !!! (Cinzia Defendi)
Questa gattina con il suo affetto ha lasciato il segno nella Famiglia che la ospitava ... tanto che, quando all'improvviso mancò ... ci si accorse che serviva un bel RITRATTO per tener sempre quel suo musetto per casa.
Ed ecco che, studiando le foto un po' sfuocate, sono riuscita a immortalare quel suo sguardo dolce di gattina ...
UN BEL RITRATTO PUO' ANCHE .... RINCUORARE !!!
sabato 6 marzo 2010
LA PIETA' DEL MICHELANGELO: STUDIO PER IL RITRATTO DELLA MADONNA DI CINZIA DEFENDI.
SUBLIME !!!
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che è anche uno dei più grandi "contenitori" di opere d'arte di tutta la terra.
OSSERVIAMO I MERAVIGLIOSI DETTAGLI !!!
COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:
clicca sull'immagine per ingrandire!
RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.
La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....
E ORA LE INFORMAZIONI SULL'OPERA:
Michelangelo, a 22 anni, realizza una Pietà marmorea per la Chiesa di Santa Petronilla a Roma su commissione del cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas.
La realizza fra il 1498 e il 1499, anche se sembra si sia procurato il marmo ( di Carrara) già nel 1497.
La scultura è alta 174 cm, larga 195 cm e profonda 69 cm. Infatti questa poca profondità ci dice che questa scultura è pensata per essere vista frontalmente, se infatti la si osserva di lato si noterà che è schiacciata, compressa, anche solo spostandosi di poco dal centro si perdono particolari ( come la definizione della muscolatura, i panneggi, ecc.) importantissimi.
Il dinamismo e la morbidezza delle linee, la resa plastica delle forme corporee e delle pieghe di tessuti, fanno della scultura uno dei capolavori del genio michelangiolesco.
La figura rappresenta la Madonna che tiene sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Maria in quest'Opera è «l’archetipo della donna che è creatrice della vita e insieme custode della morte» (C. de Tolnay).
La Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico;essa sorregge il figlio con la mano destra sotto il braccio di lui lasciato andare; nelle mani di Gesù sono perfettamente visibili i buchi della croce.
La pietà non narra il dolore della madre, non mostra lo strazio del corpo martoriato di Cristo: l'una e l'altro, la vita e la morte, riuniti insieme, raggiungendo la “perfezione” divina. Si spiega così la forma piramidale che, dalla larghezza della base salendo a spirale, conduce al vertice, quindi all'unità, nella testa della Vergine.
Lo spessore relativamente piccolo, rispetto alla larghezza e all'altezza, significa che lo spettatore è costretto a percepire il gruppo statuario come un rilievo addossato a un piano ideale di fondo. Il punto di vista di Michelangelo, è sempre, perciò, uno solo: quello frontale.
Le pieghe sovrabbondanti della veste, hanno lo scopo di far risaltare maggiormente, per contrasto, la bellezza, la ricercatezza alessandrina del corpo nudo, e di dare un senso avvolgente a tutta la composizione. Questo ampio panneggio della Madonna è in contrasto con il corpo levigato di Gesù. La perfezione di questo e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale.
Perciò, a chi gli faceva osservare l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, Michelangelo poteva replicare di aver voluto rendere la castità di lei. Nella Pietà non vi è edonismo, cioè la bellezza goduta di se per se stessa; vi è invece il senso più profondo del neoplatonismo e del classicismo fiorentino: l'idea è compiutamente espressa, le forme sono perciò totalmente finite.
L'estrema levigatezza della superficie marmorea conferisce un effetto mimetico straordinario, paragonato da Vasari ad un miracolo.
I due personaggi principali (Cristo e la Madonna) sono estremamente levigati, a differenza del basamento, che risulta essere scolpito piuttosto grossolanamente. È in dubbio se Michelangelo abbia lasciato il basamento abbozzato per sua volontà oppure no, ma la tesi più accreditata è che lo abbia fatto di proposito, per esaltare ancor di più la divinità del Cristo e la santità della Madonna, e segnare una netta divisione tra umanità (terrena) e divinità.
Il corpo di Gesù, splendidamente scolpito nel marmo lucido, appare talmente morbido e fluente da fare comprendere che è appena morto, quasi ancora pervaso dal sangue dentro le vene, come un ultimo anelito di sfuggevole vita, la posizione delle braccia e delle gambe esprime appieno questo concetto di trapasso ideale. Il corpo è risanato dal supplizio subito, quasi che le sue ferite si fossero riemarginate miracolosamente per celebrare una nuova nascita interiore. Solo un graffio, sul pettosolo qualche insignificante ferita sugli arti,quasi a voler ridimensionale la crudeltà delle atrocità subite riconducendole in un pensiero più ampio di redenzione e resurrezione, in un concetto di umanismo intellettuale positivo e sacralmente solenne.
Il volto di Cristo è, come il corpo, bellissimo e rilassato, tanto da sembrare addormentato, è sereno. Lui ha perdonato. Lui ha compiuto il destino per cui ha vissuto tutta la vita.
Maria non guarda il volto del figlio, o il suo corpo esanime. Maria abbassa lo sguardo e guarda dentro di se, ripensando forse alla loro vita.
La struttura è visibilmente piramidale, con la veste della Madre che si allarga verso il basamento e le gambe divaricate per meglio armonizzare con essa il corpo orizzontale del Cristo. Il raccordo tra la verticalità della Madonna e l'orizzontalità del figlio viene dato dal panneggio che permette il passaggio fluido e armonizzato, è infatti un panneggio sinuoso, fluido con effetti traslucidi.
L'abito sovrabbondante e il sudario contribuiscono a fornire una solida piattaforma al complesso scultoreo.
La loro posizione riprende l'iconografia nordica della Pietà (ossia adottata per prima dagli artisti fiamminghi), prevedente la Madonna anziana con in grembo il Figlio, ma variando da esse, Michelangelo la rappresenta estremamente giovane, quasi più del figlio, a simboleggiare la sua purezza, la sua eterna giovinezza.
Si dice che Michelangelo non avesse un buon carattere, perciò quando fu esposta la Pietà al pubblico, si mischiò fra la folla per udirne i commenti. Molte erano le voci, sia che la statua fosse di natura antica (Michelangelo infatti era un ottimo falsario di statue antiche del mondo classico), sia che fosse un'opera nordica, ma nessuna elogiava il suo lavoro. Così l'autore, infastidito dalle voci, decise di firmarla lungo la cintura che tiene la veste ("Angelus Bonarotus Florentinus faciebat"). È l'unica opera di Michelangelo firmata.
La Pietà è raffinatamente levigata e perfetta sotto l’aspetto formale nella sua pacata espressione di raccolto dolore. È un dolore composto, intimo, espresso dal dolce volto della Vergine, che indica insieme alla compassione verso il Figlio morto la rassegnazione alla volontà divina. È l’unica opera firmata di Michelangelo, firma che testimonia la contentezza per il risultato raggiunto con amorosa fatica e la consapevolezza di essere il primo scultore di Roma (e del mondo). La “giovinezza” del volto della Vergine nei confronti della maturità del Figlio ha una spiegazione teologica in quanto simbolo dell’immacolatezza della Madre di Dio non corrotta da peccato alcuno.
Altre interpretazioni:
È possibile riconoscere sulla destra la mano della Madonna che sembra mostrare il figlio morto ai presenti.
Le Madonne in genere raffigurate da Michelangelo sono prive del sorriso e della naturale tenerezza verso il figlio. Hanno un volto serio, meditabondo e muto. Può darsi che ciò sia dipeso dal fatto che l’artista, rimasto orfano di madre in giovane età, abbia molto sofferto.
Michelangelo Buonarrotti, nato il 6 marzo 1475 a Caprese nel Casentino, secondo di cinque fratelli, fu dato in balia alla moglie di uno scalpellino di Settignano. Sua madre Francesca morì nel 1481. Suo padre Ludovico presto si risposò e riprese il figlio a 11 anni.La precoce scomparsa della madre contribuì forse alla formazione del suo carattere serio e malinconico e al suo modo di raffigurare la Madonna priva di tenerezza materna verso il Bambino Gesù, tenerezza che egli non aveva potuto sperimentare nella sua infanzia. Nelle sue Madonne infatti la madre ha un volto serio, meditabondo e muto (come nella Pietà), non stabilisce un rapporto affettuoso col figlio, manca un qualsiasi accenno al sorriso, il suo sguardo è distante e lontano.
Michelangelo inoltre non vuole rappresentare la scena con lo scopo di narrare un episodio (la morte di Cristo) ma è principalmente interessato all'aspetto simbolico della totalità: Maria è rappresentata giovane come quando concepì Cristo, e con il gesto dimostrativo della mano sinistra pare dire al fedele che ciò che aveva previsto (la morte di suo figlio) si è avverato.
Il tema deve essere interpretato in chiave teologica. Cristo non è solo il figlio morto di una madre che lo contempla straziata, ma il corpo eucaristico che si offre ai fedeli durante la Santa Messa: la salda e monumentale figura di Maria rappresenta
la Chiesa e le sue ginocchia sono l’altare su cui si compie il sacrificio. Sul corpo di Cristo, dalla classica bellezza, non vi è alcuna traccia della sofferenza patita: questo dato, insieme ai delicati lineamenti della Madre, che non sono quelli di una
donna ormai avanti con gli anni (la sua perenne giovinezza è quella della Chiesa che continuamente si rinnova), sembrano rimandare a una dimensione senza tempo, in cui eternamente si ripete la morte e la resurrezione del Cristo, che sono stati lo strumento della salvezza dell’uomo.
«La Pietà consacrò la fama di Michelangelo, imponendolo senza rivali sulla scena artistica italiana. […]
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che pure è uno dei più grandi contenitori di opere d'arte di tutta la terra.
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che è anche uno dei più grandi "contenitori" di opere d'arte di tutta la terra.
OSSERVIAMO I MERAVIGLIOSI DETTAGLI !!!
COSI' HO DIPINTO UN RITRATTO DELLA MADONNA IN SQUARE SHADERS SU PORCELLANA:
clicca sull'immagine per ingrandire!
RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI INTORNO AL VOLTO DELLA MADONNA DELLA "PIETA'":
-si osservi: la Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico.
-il volto non esprime sofferenza o dolore ... ma rassegnazione; non è annientato dal dolore ma appare consapevole, pienamente conscio del compiersi di un destino inevitabile e annunciato.
-la perfezione di questa posa e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale (ricordiamoci che Ella sapeva da tempo che il Figlio Suo doveva morire per poi risorgere) quindi un dolore vissuto da tempo.
-il fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".
-osservando l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, si può pensare che Michelangelo, sottolineando la castità di Lei, volesse simboleggiare la Sua purezza, con la Sua Eterna giovinezza.
-oppure potrebbe essere soltando un gesto di estrema devozione alla Madonna, Madre di Dio, che Michelangelo Le offre dovendo esaltarla in un'opera: raffigurare la Madre di Dio Bellissima, giovane e rassegnata nel Suo immenso Amore, togliendoLe anche la bruttura di un viso sofferente e straziato dal dolore di una madre che perde un figlio.
La perfezione di questo volto della Vergine mi ha indotto a studiarne i tratti dipingendo su porcellana in tecnica Square Shaders accarezzandone i lineamenti che il Grande Maestro decise.
Non so se ho reso l'idea con le parole, ma sono pensieri delicati e sfuggevoli che si rincorrono nella mente di ogni artista ... considerazioni che sono importanti per raggiungere il massimo nella realizzazione di un'opera ....
E ORA LE INFORMAZIONI SULL'OPERA:
Michelangelo, a 22 anni, realizza una Pietà marmorea per la Chiesa di Santa Petronilla a Roma su commissione del cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas.
La realizza fra il 1498 e il 1499, anche se sembra si sia procurato il marmo ( di Carrara) già nel 1497.
La scultura è alta 174 cm, larga 195 cm e profonda 69 cm. Infatti questa poca profondità ci dice che questa scultura è pensata per essere vista frontalmente, se infatti la si osserva di lato si noterà che è schiacciata, compressa, anche solo spostandosi di poco dal centro si perdono particolari ( come la definizione della muscolatura, i panneggi, ecc.) importantissimi.
Il dinamismo e la morbidezza delle linee, la resa plastica delle forme corporee e delle pieghe di tessuti, fanno della scultura uno dei capolavori del genio michelangiolesco.
La figura rappresenta la Madonna che tiene sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Maria in quest'Opera è «l’archetipo della donna che è creatrice della vita e insieme custode della morte» (C. de Tolnay).
La Vergine ha il capo abbassato e non volge gli occhi al pubblico;essa sorregge il figlio con la mano destra sotto il braccio di lui lasciato andare; nelle mani di Gesù sono perfettamente visibili i buchi della croce.
La pietà non narra il dolore della madre, non mostra lo strazio del corpo martoriato di Cristo: l'una e l'altro, la vita e la morte, riuniti insieme, raggiungendo la “perfezione” divina. Si spiega così la forma piramidale che, dalla larghezza della base salendo a spirale, conduce al vertice, quindi all'unità, nella testa della Vergine.
Lo spessore relativamente piccolo, rispetto alla larghezza e all'altezza, significa che lo spettatore è costretto a percepire il gruppo statuario come un rilievo addossato a un piano ideale di fondo. Il punto di vista di Michelangelo, è sempre, perciò, uno solo: quello frontale.
Le pieghe sovrabbondanti della veste, hanno lo scopo di far risaltare maggiormente, per contrasto, la bellezza, la ricercatezza alessandrina del corpo nudo, e di dare un senso avvolgente a tutta la composizione. Questo ampio panneggio della Madonna è in contrasto con il corpo levigato di Gesù. La perfezione di questo e del volto rassegnato della Vergine esprime il superamento delle fattezze terrene e il raggiungimento della bellezza ideale.
Perciò, a chi gli faceva osservare l'estrema giovinezza della madre, in confronto al figlio, Michelangelo poteva replicare di aver voluto rendere la castità di lei. Nella Pietà non vi è edonismo, cioè la bellezza goduta di se per se stessa; vi è invece il senso più profondo del neoplatonismo e del classicismo fiorentino: l'idea è compiutamente espressa, le forme sono perciò totalmente finite.
L'estrema levigatezza della superficie marmorea conferisce un effetto mimetico straordinario, paragonato da Vasari ad un miracolo.
I due personaggi principali (Cristo e la Madonna) sono estremamente levigati, a differenza del basamento, che risulta essere scolpito piuttosto grossolanamente. È in dubbio se Michelangelo abbia lasciato il basamento abbozzato per sua volontà oppure no, ma la tesi più accreditata è che lo abbia fatto di proposito, per esaltare ancor di più la divinità del Cristo e la santità della Madonna, e segnare una netta divisione tra umanità (terrena) e divinità.
Il corpo di Gesù, splendidamente scolpito nel marmo lucido, appare talmente morbido e fluente da fare comprendere che è appena morto, quasi ancora pervaso dal sangue dentro le vene, come un ultimo anelito di sfuggevole vita, la posizione delle braccia e delle gambe esprime appieno questo concetto di trapasso ideale. Il corpo è risanato dal supplizio subito, quasi che le sue ferite si fossero riemarginate miracolosamente per celebrare una nuova nascita interiore. Solo un graffio, sul pettosolo qualche insignificante ferita sugli arti,quasi a voler ridimensionale la crudeltà delle atrocità subite riconducendole in un pensiero più ampio di redenzione e resurrezione, in un concetto di umanismo intellettuale positivo e sacralmente solenne.
Il volto di Cristo è, come il corpo, bellissimo e rilassato, tanto da sembrare addormentato, è sereno. Lui ha perdonato. Lui ha compiuto il destino per cui ha vissuto tutta la vita.
Maria non guarda il volto del figlio, o il suo corpo esanime. Maria abbassa lo sguardo e guarda dentro di se, ripensando forse alla loro vita.
La struttura è visibilmente piramidale, con la veste della Madre che si allarga verso il basamento e le gambe divaricate per meglio armonizzare con essa il corpo orizzontale del Cristo. Il raccordo tra la verticalità della Madonna e l'orizzontalità del figlio viene dato dal panneggio che permette il passaggio fluido e armonizzato, è infatti un panneggio sinuoso, fluido con effetti traslucidi.
L'abito sovrabbondante e il sudario contribuiscono a fornire una solida piattaforma al complesso scultoreo.
La loro posizione riprende l'iconografia nordica della Pietà (ossia adottata per prima dagli artisti fiamminghi), prevedente la Madonna anziana con in grembo il Figlio, ma variando da esse, Michelangelo la rappresenta estremamente giovane, quasi più del figlio, a simboleggiare la sua purezza, la sua eterna giovinezza.
Si dice che Michelangelo non avesse un buon carattere, perciò quando fu esposta la Pietà al pubblico, si mischiò fra la folla per udirne i commenti. Molte erano le voci, sia che la statua fosse di natura antica (Michelangelo infatti era un ottimo falsario di statue antiche del mondo classico), sia che fosse un'opera nordica, ma nessuna elogiava il suo lavoro. Così l'autore, infastidito dalle voci, decise di firmarla lungo la cintura che tiene la veste ("Angelus Bonarotus Florentinus faciebat"). È l'unica opera di Michelangelo firmata.
La Pietà è raffinatamente levigata e perfetta sotto l’aspetto formale nella sua pacata espressione di raccolto dolore. È un dolore composto, intimo, espresso dal dolce volto della Vergine, che indica insieme alla compassione verso il Figlio morto la rassegnazione alla volontà divina. È l’unica opera firmata di Michelangelo, firma che testimonia la contentezza per il risultato raggiunto con amorosa fatica e la consapevolezza di essere il primo scultore di Roma (e del mondo). La “giovinezza” del volto della Vergine nei confronti della maturità del Figlio ha una spiegazione teologica in quanto simbolo dell’immacolatezza della Madre di Dio non corrotta da peccato alcuno.
Altre interpretazioni:
È possibile riconoscere sulla destra la mano della Madonna che sembra mostrare il figlio morto ai presenti.
Le Madonne in genere raffigurate da Michelangelo sono prive del sorriso e della naturale tenerezza verso il figlio. Hanno un volto serio, meditabondo e muto. Può darsi che ciò sia dipeso dal fatto che l’artista, rimasto orfano di madre in giovane età, abbia molto sofferto.
Michelangelo Buonarrotti, nato il 6 marzo 1475 a Caprese nel Casentino, secondo di cinque fratelli, fu dato in balia alla moglie di uno scalpellino di Settignano. Sua madre Francesca morì nel 1481. Suo padre Ludovico presto si risposò e riprese il figlio a 11 anni.La precoce scomparsa della madre contribuì forse alla formazione del suo carattere serio e malinconico e al suo modo di raffigurare la Madonna priva di tenerezza materna verso il Bambino Gesù, tenerezza che egli non aveva potuto sperimentare nella sua infanzia. Nelle sue Madonne infatti la madre ha un volto serio, meditabondo e muto (come nella Pietà), non stabilisce un rapporto affettuoso col figlio, manca un qualsiasi accenno al sorriso, il suo sguardo è distante e lontano.
Michelangelo inoltre non vuole rappresentare la scena con lo scopo di narrare un episodio (la morte di Cristo) ma è principalmente interessato all'aspetto simbolico della totalità: Maria è rappresentata giovane come quando concepì Cristo, e con il gesto dimostrativo della mano sinistra pare dire al fedele che ciò che aveva previsto (la morte di suo figlio) si è avverato.
Il tema deve essere interpretato in chiave teologica. Cristo non è solo il figlio morto di una madre che lo contempla straziata, ma il corpo eucaristico che si offre ai fedeli durante la Santa Messa: la salda e monumentale figura di Maria rappresenta
la Chiesa e le sue ginocchia sono l’altare su cui si compie il sacrificio. Sul corpo di Cristo, dalla classica bellezza, non vi è alcuna traccia della sofferenza patita: questo dato, insieme ai delicati lineamenti della Madre, che non sono quelli di una
donna ormai avanti con gli anni (la sua perenne giovinezza è quella della Chiesa che continuamente si rinnova), sembrano rimandare a una dimensione senza tempo, in cui eternamente si ripete la morte e la resurrezione del Cristo, che sono stati lo strumento della salvezza dell’uomo.
«La Pietà consacrò la fama di Michelangelo, imponendolo senza rivali sulla scena artistica italiana. […]
La Pietà è l'opera più ammirata in assoluto, nella Basilica di San Pietro, che pure è uno dei più grandi contenitori di opere d'arte di tutta la terra.
giovedì 4 marzo 2010
RITRATTO DI LUPO ROSSO: "GUARDIAMO SERIAMENTE IN FACCIA ALLA REALTA' ... SIAMO IN PERICOLO !!!"
lunedì 1 marzo 2010
RITRATTI DI ANIMALI: OCCHI DI LUPO ROSSO DIPINTI SU PORCELLANA IN SQUARE SHADERS. (Cinzia Defendi)
lunedì 22 febbraio 2010
RITRATTO IN MINIATURA SU PORCELLANA IN MONOCROMO SEPPIA DI CINZIA DEFENDI.
giovedì 18 febbraio 2010
IRIS LILLA PER IL VASO DI CINZIA DEFENDI.
Questo vaso è dipinto a mano in tecnica square shaders, terzo fuoco.
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PER ALTRE INFORMAZIONI:
FIORI DIPINTI A MANO DI CINZIA DEFENDI
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lunedì 15 febbraio 2010
RITRATTO DI BAMBINA AFGHANA SU PORCELLANA IN SQUARE SHADERS DI CINZIA DEFENDI.
lunedì 8 febbraio 2010
PREZIOSA LAMPADA CON ROSE BLU DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI.
Questa bellissima lampada da tavolo è una lampada moderna che riproduce lo stile di vecchia lampada a petrolio di una volta.
E'composta da una base in porcellana dipinta a mano, un supporto per la lampadina in ottone anticato e una stupenda campana di vetro soffiato opaco con decorazioni trasparenti.
Ho dipinto la base in porcellana bianca con piccoli bouquets di rose blu e foglioline al centro, in basso una cornice di rametti distesi ed incrociati di boccioli di roselline blu in miniatura, e un'altra cornice in alto di roselline, sempre in miniatura; filettatura in blu.
E'composta da una base in porcellana dipinta a mano, un supporto per la lampadina in ottone anticato e una stupenda campana di vetro soffiato opaco con decorazioni trasparenti.
Ho dipinto la base in porcellana bianca con piccoli bouquets di rose blu e foglioline al centro, in basso una cornice di rametti distesi ed incrociati di boccioli di roselline blu in miniatura, e un'altra cornice in alto di roselline, sempre in miniatura; filettatura in blu.
giovedì 4 febbraio 2010
BOMBONIERE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI.
Le bomboniere presentate sono solo un piccolo esempio di cio' che si puo' realizzare, trattandosi di creazioni personalizzate è aperta ogni possibilità sulla base di gusti personali sia rispetto agli oggetti che rispetto alla tecnica utilizzata, sia al colore.
Sono pezzi unici dipinti tutti rigorosamente a mano, sempre diversi. Ciao!
slideshow: LE ROSE ROSA DIPINTE DI CINZIA DEFENDI
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Sono pezzi unici dipinti tutti rigorosamente a mano, sempre diversi. Ciao!
slideshow: LE ROSE ROSA DIPINTE DI CINZIA DEFENDI
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LAVABO "ROSE ROSA SALMONE" di CINZIA DEFENDI
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PER I COORDINATI E I COMPLEMENTI D'ARREDO VISITA ANCHE IL MIO SITO LE ROSE ROSA DI CINZIA DEFENDI
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VISITA ANCHE:LE ROSE BLU DI CINZIA DEFENDI
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PER INFORMAZIONI VISITA ANCHE ARTE E CREATIVITA' di CINZIA DEFENDI
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VISITA ANCHE:CINZIA DEFENDI
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mercoledì 3 febbraio 2010
TAZZE DIPINTE E PERSONALIZZATE di Cinzia Defendi.
Sei alla ricerca di un regalo originale per il compleanno del tuo migliore amico? Regalagli una tazza con il suo nome!
domenica 31 gennaio 2010
BOMBONIERA PERSONALIZZATA CON NOME PER VARIE OCCASIONI.
Ho dipinto a mano una bustina porta-biglietti o portapenne in porcellana con colori indelebili e lavabili perchè cotti a 800° a terzo fuoco.
Ho usato lustro blu in tecnica moderna, filettato in oro.
Una bomboniera così si può utilizzare per tutte le Cerimonie, dalla Comunione al Battesimo, e con questo filo d'oro è adatta anche per le Nozze d'Oro o 50°anniversario; cambiando la filettatura in argento andrà benissimo per il 25° anniversario di Matrimonio.
Questa bomboniera, in particolare, personalizzata con il nome in oro (per gli sposi si possono mettere i due nomi ecc.), è stata dipinta in occasione della Cresima di mio figlio Roberto (23 ottobre 2004).
I colori sono rimasti ovviamente inalterati, così il Ricordo resterà per sempre.
Ho confezionato poi i sacchettini per i confetti con tulle e rete azzurra, roselline al centro con fiocco azzurro. Ma i sacchettini ovviamente possono essere di diverso colore a scelta.
Una bellissima pergamena in miniatura con nome e data per completare il tutto.
Ho usato lustro blu in tecnica moderna, filettato in oro.
Una bomboniera così si può utilizzare per tutte le Cerimonie, dalla Comunione al Battesimo, e con questo filo d'oro è adatta anche per le Nozze d'Oro o 50°anniversario; cambiando la filettatura in argento andrà benissimo per il 25° anniversario di Matrimonio.
Questa bomboniera, in particolare, personalizzata con il nome in oro (per gli sposi si possono mettere i due nomi ecc.), è stata dipinta in occasione della Cresima di mio figlio Roberto (23 ottobre 2004).
I colori sono rimasti ovviamente inalterati, così il Ricordo resterà per sempre.
Ho confezionato poi i sacchettini per i confetti con tulle e rete azzurra, roselline al centro con fiocco azzurro. Ma i sacchettini ovviamente possono essere di diverso colore a scelta.
Una bellissima pergamena in miniatura con nome e data per completare il tutto.
mercoledì 27 gennaio 2010
"I TULIPANI" di CINZIA DEFENDI. Complementi d'arredo per il bagno, dipinti a mano su stoffa e porcellana.
TUTTO DIPINTO A MANO CON COLORI LAVABILI E INDELEBILI PERCHE' FISSATI A CALDO.
slideshow: I TULIPANI DIPINTI DI CINZIA DEFENDI
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martedì 26 gennaio 2010
COPPIA DI ASCIUGAMANI "LEI - LUI" DIPINTI A MANO E PERSONALIZZATI .
Farfalle dipinte a mano su asciugamani di cotone in tela bianca; i colori indelebili e lavabili.
Questi asciugamani sono stati confezionati e dipinti a mano appositamente per i miei parenti che vivono a Perth, in Australia.
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PER INFORMAZIONI:
CINZIA DEFENDI su JIMDO
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ASCIUGAMANO PER "LEI" DIPINTO A MANO DI CINZIA DEFENDI.
Un asciugamano dedicato a LEI (si può anche specificare il nome) dipinto a mano con colori indelebili e lavabili, fissati a caldo.
Farfalla rossa con sfumature gialle e arancioni in gradazione e brillantini.
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PER ALTRE INFORMAZIONI:
FARFALLE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI
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sabato 23 gennaio 2010
GIROCOLLO E BRACCIALETTO CON PERLE DI VETRO VERDE MUSCHIO SU FILO DI SETA E ORGANZA DI CINZIA DEFENDI.
Ecco un coordinato girocollo e braccialetto in verde muschio chiaro.
Il tutto è composto da perle di vetro, mezzi cristalli, perle con foglia d'oro di Murano, perle con foglia d'argento di Murano, separatori e pendenti dalle svariate forme simpatiche ed eleganti in materiale anallergico, filo di seta e filo d'organza color verde muschio.
All'interno del braccialetto c'è un filo elastico trasparente molto resistente.
Naturalmente è stato tutto da me ideato, composto e assemblato.
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ALTRE INFORMAZIONI IN GIOIELLI DI PORCELLANA DI CINZIA DEFENDI
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ASCIUGAMANO PER "LUI" DIPINTO A MANO DI CINZIA DEFENDI.
Un asciugamano dedicato a LUI (si può anche specificare il nome)con colori indelebili e lavabili, fissati a caldo.
Una farfalla blu con sfumature e brillantini.
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PER ALTRE INFORMAZIONI:
BORSE DIPINTE A MANO DI CINZIA DEFENDI
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lunedì 18 gennaio 2010
Le "Rose Rosse" di Cinzia Defendi.
Ecco i miei lavori dipinti a mano a terzo fuoco, con cottura a 750°.
domenica 10 gennaio 2010
FARFALLA DIPINTA A MANO SU BORSA BORDEAUX.
Questa farfalla è stata dipinta in argento e nero.
Tutte queste borse sono personalizzate e hanno il pregio di essere diverse una dall' altra.
Una credenza popolare greco-romana considera la farfalla simbolo dell'anima che esce dal corpo.
Presso gli aztechi, si tratta dell'anima dei guerrieri caduti in battaglia ma anche un simbolo del fuoco e del sole.
Nei racconti irlandesi del ciclo mitologico, la dea sposa del dio Mider era stata trasformata in una pozza d'acqua dalla prima moglie del dio, gelosa di lei.
Dalla Pozza usci un bruco che si trasformò in una magnifica farfalla che gli dei protessero poiche aveva poteri miracolosi.
Il simbolismo è quello dell'anima liberata dall'involucro della materia.
Se nell'Occidente la farfalla è considerata sinonimo di leggerezza che sta per incostanza, fatuità, per la sua grazia in Giappone è l'emblema della donna e della Vergine, a causa farfalle raffigurano la felicità coniugale.
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sabato 2 gennaio 2010
ESEMPLARI DI BOXER DIPINTI A MANO PER SERVIZIO DA CAFFE' PERSONALIZZATO DI CINZIA DEFENDI.
UN RITRATTO DI UN CARO ANIMALE E' ANCHE UNA BELLA IDEA REGALO PER UNA PERSONA AMICA O PER UNA OCCASIONE SPECIALE.
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Per ogni domanda contattarmi telefonando al n°02 70106847 oppure al n°329 59549011;
mi potete anche scrivere al mio indirizzo e-mail cdefendi@libero.it
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